iPhone Dopo aver letto il titolo di questa news, vedo molti di voi tra i più scettici pensare: ecco sempre a dare addosso ad Apple, Greenpeace vuole farsi pubblicità, tanto anche gli altri sono così, etc etc… Magari tutto questo può anche essere vero, ma rimane il fatto che oggettivamente l’iPhone contiene prodotti chimici pericolosi, come per esempio i flatati, trovati ad alti livelli di concentrazione nel cavo dell’auricolare, che sono tossici per la riproduzione. La tossicità della riproduzione non è riferita alla  musica, ma alla capacità di riproduzione dei mammiferi (quindi anche l’uomo), e per questo motivo sono banditi in tutti i giocattoli e articoli per l’infanzia in Europa.

Un laboratorio scientifico indipendente su incarico di Greenpeace, ha esaminato in dettaglio i 18 componenti interni ed esterni dell’iPhone. Il risultato è stato alquanto sorprendente, nell’iPhone infatti sono presenti composti a base di bromo in metà dei campioni, antenna del telefono inclusa, dove la concentrazione arriva fino al 10 % del peso. Sono stati trovati anche alcuni ftalati – additivi tossici usati per ammorbidire il PVC – fino a un valore di oltre 1,5 per cento del peso dei rivestimenti plastici dei fili dell’auricolare.
Inoltre – come afferma David Santillo, coordinatore della ricerca – due degli ftalati trovati ad alti livelli di concentrazione nel cavo dell’auricolare sono tossici per la riproduzione: è nota la loro capacità di interferire con lo sviluppo sessuale dei mammiferi e, per questo motivo, sono banditi in tutti i giocattoli e articoli per l’infanzia venduti in Europa.
Nel corso delle analisi, Greenpeace ha scoperto che la batteria dell’iPhone è stranamente saldata al telefono: è una modalità di progettazione che ostacola la sostituzione della batteria e complica il riciclo e lo smaltimento del prodotto.

Nel frattempo le aziende concorrenti di Apple, come Nokia, Sony Ericsson e Motorola, hanno rimosso il PVC dai loro prodotti ed hanno quasi completamente eliminato i BFR. Nokia e Sony Ericsson hanno adottato delle politiche di ritiro dei loro telefoni e si sono assunte la responsabilità del riciclo dei loro prodotti.

Per un maggior approfondimento scaricatevi il pdf con il dettaglio dell’analisi.

Cosa possiamo fare noi? Di certo possiamo sollecitare Apple a produrre prodotti più verdi (ne va della nostra salute e quella della Terra). Sul sito di Greenpeace, è presente una form da compilare per inviare una mail ai produttori di computer e sollecitarli ad una produzione più verde. E poi, non comprare un iPhone (anche se sappiamo che sarà molto difficile resistere)… va bè… tanto per ora per noi italiani non c’è problema, l’iPhone non è ancora in vendita…