Oggi per caso sono venuto a conoscenza che il Garante alle telecomunicazioni ha chiuso lo Zoo di 105, una trasmissione radiofonica di un gruppo radiofonico privato. La cosa che mi ha lasciato più perplesso di questo fatto, è che ne sono venuto a conoscenza tramite il blog di Beppe Grillo. Nessun telegiornale ne ha parlato, la notizia non è apparsa su Repubblica.it e neanche su altre testate nazionali, solo il corriere.it (stesso gruppo editoriale) ne ha riportato la notizia. Va bene, non è neanche questo il problema, tanto siamo in un regime totalitario che fa passare solamente le notizie che vuole il padrone del carretto. 

La cosa che più mi fa girare le palle, e scusate il termine, è che lo Zoo di 105 sia stato chiuso per eccessivo uso di parole volgari ed offensive (sono quasi 11 anni che va avanti nella stessa maniera). Francamente la cosa mi sembra a dir poco assurda, in televisione è un susseguirsi di chiappe al vento a qualsiasi ora, parolacce e bestemmie a più non posso, compreso il presidente del consiglio, però quello è giustificato… Vengono trasmesse scene violente in fascia protetta e nessuno dice niente, e poi se la vanno a prendere con 4 cretini (scusate ragazzi dello Zoo) che sparano parolacce nella loro trasmissione. Non vi piace lo Zoo?!? Non lo ascoltate come faccio io… ci sono tante altre stazioni radio, cambiate canale e basta. Censurate chi veramente insulta il buon senso e l’educazione degli italiani e che fa del male ai nostri bambini con una televisione a dir poco scandalosa e diseducativa, oltre a non essere rispettosa delle nostre Donne, Madri, Sorelle e Mogli, che sono considerate solo carne da macello, tette, culi e gambe senza cervello. Per non parlare poi dei cadaveri e delle violenze ad ogni ora del giorno e della notte.

Questo post è stato scritto a supporto dei ragazzi dello Zoo di 105 e della loro libertà di espressione. 

A quando una capsula di salvataggio che ci tiri fuori da quest’italia (si con la i minuscola) come è successo con i minatori del Cile?

Music is Love. Svegliatevi ragazzi, la partecipazione è libertà! L’espressione è libertà! Potervi comprare l’ultimo iPod alla moda non è Libertà.