lucio dallaCi sono alcune notizie che ti lasciano veramente di stucco, pensi che determinate figure possano essere li per sempre, impassibili al passare del tempo, ed invece…

Oggi ci ha lasciato un altro interprete eccezionale della Musica italiana (si quella con la M maiuscola), ci ha lasciato Lucio Dalla. Il mio “rapporto” con lui è stato sempre distaccato, di certo non lo posso annoverare tra i miei cantanti preferiti, ma è uno di quei personaggi che tutti coloro che appartengono come me, alla generazione degli anni ’70 hanno subito. Subito ovviamente nel termine buono della parola, negli interminabili viaggi in macchina verso i luoghi di vacanza, non si ascoltava altro. Mi ricordo sulla Fiat 127 verde, quando per gli uomini andava di moda portare a tracolla il borsello di cuoio con chissà cosa dentro, la musica che usciva dall’autoradio era quella di Lucio Dalla. Il meraviglioso paesaggio che separa Roma dall’Argentario, sede dei miei weekend di mare da piccolo e delle lunghe estati dai nonni, erano accarezzati dalle note di Lucio. Tutto sembrava più bello, o forse lo era davvero. Io e mia sorella ci addormentavamo sul sedile posteriore, cullati dalle note dell’autoradio, ma spesso nei momenti in cui eravamo svegli, la colonna sonora era la sua. Conosco a memoria canzoni di cui non ricordo neanche il titolo (mai saputo), giusto una ricerca su iTunes, mi permette di citarne alcuni: Cara, Caruso, Piazza Grande, Disperato erotico stomp, 4/3/1943, L’anno che verrà, Attenti al lupo, Anna e Marco, Cosa sarà, … e tante altre.

Oggi che ho 40 anni e che non ascoltavo Lucio da un pezzo, fare una carrellata dei suoi pezzi per scrivere questo sentito ultimo saluto mi ha fatto emozionare. Sarà per il ricordo dei bei tempi passati, sarà perché ho perso un “amico”. 

Ciao Lucio.