diario di una scaricatrice pentita Confesso. Fino a poco tempo fa scaricavo musica. Illegalmente. E intenzionalmente. Nello stesso istante in cui mi sono dotata di Adsl, ho installato un programmino per buttarmi nel mondo della musica pirata. Irresistibile il richiamo di amici e colleghi e delle loro prodezze targate mp3. Album interi, compilation, colonne sonore, sigle dei miei cartoni animati preferiti, dei telefilm, pezzi della mia memoria e capisaldi della mia generazione. Come potevo resistere?! Il gusto di ascoltare la musica dal mio pc cantando a squarciagola, volume a palla e casse che vibrano. Il brivido della trasgressione, insomma. Che tempi.

Uno degli inconvenienti era però il terrore di essere scoperta. Mi capitava di leggere articoli allarmanti su retate online, pesanti sanzioni per chi sarebbe stato beccato con le mani a ravanare nel sacco dei file audio, campagne per l’acquisto e l’ascolto legale della musica. Una crociata, una missione umanitaria quasi. Per alcuni mesi sono andata avanti disinstallando e reinstallando il software per il download degli mp3, in un balletto inquieto tra la mia coscienza e l’irresistibile gusto del proibito. Accampando una serie di scuse pietose che contemplavano la mia ignoranza in materia di Copyright, i prezzi proibitivi dei CD, i misteri insondabili del mio pc o l’esclusivo uso personale dei file audio scaricati in modica quantità. Ma poi, mi chiedevo, perché proprio io? Lo fanno tutti, perché io no? Si, un ragionamento meschino, vergognoso. Fino a che un giorno sul mio orizzonte non è comparso ITunes Music Store che mi ha aperto la strada verso la redenzione. E da allora ho deciso di fare outing. Oggi sono una donna nuova, serena. Onesta.

E lo voglio dire proprio a tutti che con ITunes Music Store c’è più gusto. A parte il fatto che con i vari software illegali ci vuole un sacco di tempo a scaricare una canzone, che a volte la connessione si interrompe e che mi sono pure beccata dei virus in quella torbida atmosfera di promiscuità digitale, scaricare musica legalmente è tutta un’altra cosa. Insomma, mi sono detta, non è che il computer in casa ce l’ho così per caso. Mica è un mostro senza capo né coda piombato all’improvviso nel mio salotto. Allora posso anche fare lo sforzo di usarlo al meglio e sfruttarne tutte le potenzialità, senza per questo prendere una laurea in informatica. Da qui a capire che è ‘sto iTunes Music Store il passo è breve. Ed enormi il vantaggio e il sollievo (!) di non mettermi in coda alla folla selvaggia di scaricatori solo perché è gratis.

Il negozio di musica online è aperto tutti i giorni, 24 ore su 24. Entro, scelgo, ascolto l’anteprima di una canzone e, se mi piace, la compro a 99 centesimi. La scarico legalmente in pochi secondi, la metto sull’ipod o me la masterizzo quanto mi pare. Se scelgo invece di comprare un intero CD, di solito con 12-14 canzoni, pago 9, 99 €. E risparmio. In più ho la copertina del CD su ogni canzone e spesso ci sono dei libricini in formato digitale oppure i video da scaricare insieme all’album, sempre allo stesso prezzo. Le scelte sono infinite, visto che è possibile acquistare, scaricare e ascoltare più di 1.000.000 di brani.

Entusiasta della mia nuova condizione di donna libera e onesta, provo a redimere gli amici al confine della legalità. Uno degli irriducibili è il figlio quindicenne della mia vicina. Con lui ho iniziato una lenta e inesorabile opera di convincimento, a forza di torte al cioccolato e pizze fatte in casa che viaggiano sul pianerottolo. L’altra sera mi ha ascoltato in silenzio per un po’ e poi ha concluso: “Insomma, ti sei redisa”. “Vorrai dire redenta”, l’ho corretto io. “Si, quella roba lì”, ha tagliato corto lui addentando una fetta di torta. Suona come l’inizio della fine. O no?

P.S.
Nel caso vi vogliate redisere, emmm cioè redimere anche voi, la procedura è molto semplice. Basta andare sul sito della Apple e scaricare iTunes (disponibile per Mac e Win), installarlo, lanciarlo e poi accedere dal menù laterale all’iTunes Music Store!!!
Buon scaricamento (legale).