Vasco rossi - L'altra metà del cielo

Per «L’Altra Metà Del Cielo», il nuovo album orchestrale di Vasco Rossi, iPodmania vi propone un doppio giudizio e una doppia recensione, quella di Andrea (il nostro iAdmin) e di Mm.

LA RECENSIONE DI ANDREA

Ho quarant’anni. Sono cresciuto con Vasco, nel 1977 quando il Blasco pubblicava il suo primo 45 giri (Jenny/Silvia), io avevo sei anni. Certo, magari un po’ piccolo per ascoltarlo da solo, ma negli anni a venire ne ho fatto una bella scorpacciata. Negli anni poi ci siamo “persi di vista”, e come dice Giovanni (38 anni), Vasco rossi è “morto” negli anni 90 (o forse anche prima…), quando cambiò abbastanza radicalmente la sua produzione musicale, incontrando magari il favore dei più e l’abbandono e/o l’indifferenza di altri che l’avevano seguito fin da giovanissimi. Personalmente negli anni ho gradito ogni tanto qualche pezzo, ma mai un album intero, tutti troppo uguali, tutti troppo omologati, ribelli solo perché bisognava esserlo, con suoni che non appartenevano al Blasco come l’ho conosciuto io. Opinione condivisibile? Forse si, forse no, in ogni caso è la mia opinione personale. Almeno fino ad oggi, fino all’ascolto dell’ altra metà del cielo. Ascoltando questo capolavoro, qualcuno potrebbe dire che Vasco con l’età si è rammollito, che magari abbia perso la testa. Io magari posso dire che questo nuovo album, alche se fatto con pezzi “vecchi” (ma invecchia mai un brano di Vasco?), sia semplicemente bellissimo, una crescita, una consacrazione verso una qualità superiore, un mettersi in discussione nuovamente. Sono sicuro che Flavia (25 anni) penserà che questo Vasco fa schifo! A me piace molto invece. Ah cosa?!? Ancora non vi ho detto come è fatto quest’album? Opsss, scusatemi 🙂 sapete ad una certa età 😉

In l’altra metà del cielo, Vasco ha reinterpretato in chiave orchestrale le sue più belle canzoni dedicate alle donne, Albachiara, Silvia, Susanna, Anima fragile, Brava, Gabri, Incredibile romantica, brava Giulia, Delusa, Habanera, Jenny e pazza, Laura, Divertimento, Sally, Un senso. In quest’album, potrete sentire suonare Violini, Viole, Clarinetti, Violoncelli, Fagotti, Corni, Contrabassi, Trombe e trombini, un oboe, una tuba, percussioni varie. Cori da parte di soprani, contralti, tenori, ed anche un’arpa, insomma tutti strumenti e voci che difficilmente sentiremo suonare nuovamente in un album di Vasco Rossi. Co-artefice di questo riuscitissimo azzardo (difficile reinterpretare dei successi come quelli del Blasco), è stato Celso Valli.

Inutile sottolineare, che le emozioni trasmesse da quest’album difficilmente saranno replicabili in un’altra esecuzione del genere. Sentire la propria storia musicale, raccontata con strumenti veri e vibranti come quelli citati sopra, sentire il Vasco raccontarci la nostra storia con le stesse parole ma con un tappeto musicale differente è un’esperienza incredibile. Se ieri (parecchi ieri fa’, in realtà) andavo ai concerti di Vasco al Flaminio, oggi sicuramente ho voglia di andare a gustarmi lo spettacolo di questo concerto sinfonico, con il Vasco, magari in giacca e cravatta che corre avanti e indietro sul palco, tra violini e violoncelli. Aspetto di sapere cosa ne pensate voi di questo lavoro e soprattutto di sentire un commento di Mm in merito.

Andrea


LA RECENSIONE DI Mm

Vasco è finito. Vasco è andato. Vasco è una merda. Vasco è bollito. Vasco non ha più niente da dire. Vasco è un drogato. Vasco è un alcolizzato. Vasco-blah-blah-blah.

Io, Marco, 19 anni, fan della musica di ogni tipo, non sono d’accordo con NESSUNA delle frasi appena citate. Innanzitutto voglio vedere voi a fare quello che è capace di fare il signor Rossi sul palco, poi ne parliamo. Poi voglio vedere se chi scrive questi commenti su twitter e facebook effettivamente conosca l’artista di cui sta parlando. Perchè se ci sono episodi discutibili della sua carriera musicale (il più lancinante esempio è «Eh…già», veramente orrenda) e sono rari dischi COMPLETAMENTE belli (l’ultimo album interessante dall’inizio alla fine è «Buoni O Cattivi», anno 2004) ci sono alcune pietre miliari che sono già storia del rock italiano.

Molti di questi assoluti capolavori, li ritroviamo in «L’Altra Metà Del Cielo»: un progetto estremamente interessante, un balletto alla Scala, gli arrangiamenti orchestrali scritti da Celso Valli (non l’ultimo fesso, CELSO VALLI) e un disco che fa «tremare il cuore» come Gabri quando fa quelle cose che gli ha insegnato lui. Le migliori canzoni che parlano di donne e delle fragilità dell’animo umano sono quelle che mostrano il Vasco autore, il Vasco intimista, il Vasco più sensibile e forse quello migliore. Tutta la delicatezza di questi brani esplode, se accompagnata da arrangiamenti di tale perfezione e con un suono perfetto (l’audio del disco è pensato per l’ascolto in digitale senza compromessi, infatti è il primo album italiano ad essere certificato Mastered for iTunes)

…se siete degli haters convinti dovete ascoltare questo album per comprendere che un artista è anche la sua storia e che, ok, ultimamente lo abbiamo perso un po’ (ed è mezzo bollito) ma Vasco è Vasco e le sue canzoni sono grandi canzoni. Albachiara vale da sola tutto l’album, già è un capolavoro in versione Rock, adesso raggiunge vette di delicatezza inesplorate. Perle nascoste come Silvia e Susanna, non proprio super-hit, quel capolavoro di Anima Fragile e gli archi a sottolineare il tutto. Se non avesse fatto quaranta raccolte, forse questa (su etichetta La Voce Del Padrone, tralaltro) avrebbe avuto risonanza e importanza (e credibilità) maggiore. I punti massimi di commozione arrivano con Sally (che per me è il capolavoro assoluto del suo songwriting, di una sensibilità ineccepibile) e con Un Senso, che perde anche la sua aria di canzone magnificamente tonta, se avvolta dall’orchestra.

E la voce di Vasco non sarà quella di una volta, ma è la sua, è riconoscibile, è un’impronta che ha la stessa importanza del testo e della musica, nei suoi brani. Si ritira? Non si ritira? Non lo so, ma credo che questo album vada ascoltato, in ogni caso. Anche soltanto per godere di quelle che (nonostante sia bollito) sono state, sono e saranno grandi canzoni.

Mm


VASCO ROSSI

L’ALTRA METÀ DEL CIELO
2012, La Voce Del Padrone / EMI
disponibile in: CD /  Vinile 180gr. Edizione Limitata (Amazon) / Download Digitale (iTunes)
TRACKLIST

#01 Preludio
#02 Albachiara
#03 Silvia
#04 Susanna
#05 Anima Fragile
#06 Brava
#07 Gabri
#08 Incredibile Romantica
#09 Brava Giulia
#10 Delusa
#11 Habanera
#12 Jenny È Pazza
#13 Laura
#14 Divertimento
#15 Sally
#16 Un Senso