Dove va a finire l’ispirazione dei cantautori sulla scena da decenni? Perchè spesso i negozi sono invasi di dischi che sembrano soltanto tristi imitazioni di album irripetibili o che, guardaunpo’, hanno venduto abbastanza da rendere più serena la vita delle generazioni successive all’artista stesso?In pieni anni ’10 la nostra retromania si è ormai spostata dagli anni ’80 agli anni ’90, e tre degli artisti più interessanti della scuola romana hanno unito i propri cognomi, sotto l’artist name FabiSilvestriGazzè e soprattutto le proprie forze per un album, Il padrone della festa, che sà di tutto, tranne che di nostalgia. «Complimenti ragazzi, è un disco bellissimo», dico a Silvestri quando è il mio turno nel firmacopie organizzato in Feltrinelli, «Ma figurati, abbiamo solo dato una mano a Max», risponde ridacchiando con Niccolò Fabi. Infatti no, non esiste un’anima prevalente, per quanto alcune canzoni del disco siano chiaramente figlie della sensibilità artistica e della penna dell’uno o dell’altro cantautore, ma gli episodi migliori dell’album sono quelli in cui i tre stili di scrittura si uniscono, crediti dell’album alla mano. «Hai preso il vinile? Bravo, bravo», mi dice Gazzè appoggiando il pennarello indelebile alla copertina (bellissima) dell’album. Dal vivo porteranno questo triumvirato musicale, senza nessun altro musicista di supporto, in giro per l’Europa e poi in assetto rock nei palazzetti italiani, ma l’assaggio della three men band che hanno ricevuto gli spettatori della sala minuscola al piano interrato de LaFeltrinelli di Napoli è quantomeno prezioso. Una Alzo Le Mani che più che una dichiarazione di intenti è una confessione sottovoce di chi non vuole fare altro che scrivere e cantare le proprie canzoni senza aspirare alla bellezza assoluta, una Life Is Sweet che smentisce i sostenitori del tormentone estivo stracciamaroni con la forza di un testo interessante e di un arrangiamento solare ma non banale e poi L’Amore Non Esiste, uno degli esempi migliori di commistione sonora e di songwriting, al limite della commozione. Il mini-set prevede anche un successo del passato per ciascuno dei tre, La Favola di Adamo ed Eva, Lasciarsi Un Giorno a Roma e Salirò, rilette dagli strumenti degli altri componenti del supergruppo e rinfrescate da nuovo entusiasmo, che sembrano quasi non avere gli anni che hanno.Â È lampante il legame tra gli sguardi, una unione nata dall’unione stessa e non dalla necessità di fare un disco ma dalla voglia di farlo. Un legame che può «intrattenere, far tornare il buonumore e lacrimare» con un’ispirazione che dopo quasi vent’anni di carriera ha trovato nuovi stimoli e nuova concretizzazione. I FabiSilvestriGazzè non sembrano un’accozzaglia nostalgica di dischi nineties dei tre, ma ci suonano come una band nuova, fatta di nostri amici, ma soprattutto, fatta di amici.

FABISILVESTRIGAZZÈ @ LaFeltrinelli

Napoli, 22 Settembre 2014

scaletta:

  • ALZO LE MANI (FabiSilvestriGazzè, 2014, Il Padrone Della Festa)
  • LIFE IS SWEET (FabiSilvestriGazzè, 2014, Il Padrone Della Festa)
  • L’AMORE NON ESISTE (FabiSilvestriGazzè, 2014, Il Padrone Della Festa)
  • LA FAVOLA DI ADAMO ED EVA (Max Gazzè, 1998, La Favola Di Adamo Ed Eva)
  • LASCIARSI UN GIORNO A ROMA (Niccolò Fabi, 1998, Niccolò Fabi)
  • SALIRÒ (Daniele Silvestri, 2002, Unò Duè)

info: https://www.facebook.com/FabiSilvestriGazze